Storia del Museo dell ’800
La scultura Viggiutese dell’ Ottocento
Dopo la recente inaugurazione del museo degli artisti viggiutesi del Novecento, tenutasi nel settembre del 2006, si è aggiunto un altro tassello alla storia degli scultori viggiutesi. Infatti, dal 2007 gli spazi del comune dedicati all’arte sono stati incrementati con l’inaugurazione di questa nuova sede museale: il museo dell’Ottocento viggiutese. La nuova rassegna artistica ha trovato spazio nell’orangerie di villa Borromeo, nel centro storico cittadino, a pochi passi dal museo dei Picasass. Il nuovo museo si inserisce in un più vasto progetto di riqualificazione dei Musei Civici viggiutesi portato avanti con notevole impegno dal conservatore Nino Cassani.
Lo spazio espositivo è stato dedicato a quella schiera di illustri e validi scultori che si sono distinti nel panorama artistico italiano a cavallo tra Otto e Novecento.
Le opere, esposte sino a metà degli anni ‘90 nel museo degli artisti viggiutesi, dopo la trasformazione dello stesso in sede del museo dei picasass, giacevano dimenticate, in attesa di nuova destinazione, al secondo piano di Casa Butti. L’estate 2007 la grande svolta: la decisione di utilizzare lo splendido spazio espositivo di Villa Borromeo per riportare alla luce quelle preziose opere d’arte di artisti quali Antonio ed Angelo Bottinelli, Stefano Butti, Giuseppe e Luigi Buzzi Leone, Antonio e Giosué Argenti che hanno contribuito a diffondere il nome degli artisti viggiutesi a livello internazionale come garanzia di grande qualità artistica. Grazie a questa oculata decisione finalmente sono tornati alla luce capolavori pregevoli come il “Monumento al cacciatore delle Alpi”, “Terrore”, “Le prime rose”, “Ritratto di Felice Argenti” e molte altre.
Nell’orangerie sono raccolte circa ottanta opere, dai piccoli bozzetti del validissimo Giuseppe Buzzi Leone, rappresentanti animali, il busto ritratto in gesso di Felice Argenti di Stefano Butti, a quello del monumento ai Cacciatori delle Alpi di Luigi Buzzi Leone.
Questa nuova vetrina dell’arte viggiutese costituisce uno spunto per riscoprire e studiare questi grandi protagonisti della scultura italiana dell’Ottocento.