Ettore Cedraschi
Viggiù, 21 Novembre 1909 – Milano, 19 Dicembre 1996
Il giovane Cedraschi frequenta i corsi serali della Scuola d’Arte Industriale di Viggiù e durante il giorno si dà da fare nella bottega del padre Pietro, che lo avvia con serietà e passione all’apprendimento del mestiere.
A diciotto anni inizia a lavorare a Milano presso artisti affermati e negli anni Trenta, in società con i fratelli, apre una bottega artigiana in cui sculture commissionate da altri artisti e dalla Fabbrica del Duomo vengono tradotte in marmo.
Dopo la II Guerra Mondiale riesce ad avviare una piccola attività parallela, lavorando in un piccolo studio a Milano: solo nel 1960 lascia la collaborazione con i fratelli e, ormai inserito nel contesto milanese, partecipa a numerose mostre collettive alla Permanente.
Della sua vasta produzione, sempre caratterizzata da un tratteggio classico e lineare e dalla compostezza delle forme, si ricordano le opere di genere funerario, i ritratti in bronzo e terracotta, i Monumenti ai Caduti e sette statue per il Duomo: quattro per l’altare di S. Giovanni Bono e, per l’esterno, il S. Nicola di Flue sul fianco destro, il S. Camillo de Lellis per una guglia, il S. Riccardo Pampuri (santo medico e religioso beatificato e canonizzato negli anni Ottanta) sul transetto nord. Oltre a quest’ultima opera, realizza su commissione dei Fatebenefratelli anche la statuetta raffigurante S. Giovanni di Dio che viene donata ai religiosi per il 50° di professione.