Enrico Rusconi
Viggiù, 11 Febbraio 1857 – Ivi, 22 Agosto 1933
La sua passione per la scultura fu stimolata dalla frequentazione della casa degli scultori viggiutesi Buzzi Giberto dove apprende i primi rudimenti dell’arte scultorea manifestando sin da subito una notevole predisposizione all’arte.
Dopo un breve tirocinio si trasferisce dapprima a Trento e successivamente a Brescia presso lo studio dello scultore Faitini, in seguito si recò a Torino presso lo studio di Bistolfi che lo convince a frequentare i corsi dell’Accademia di Belle Arti di Brera. Lavora negli studi dei maggiori scultori di Monaco di Baviera, Zurigo e Ginevra e successivamente a Milano in quelli di Barzaghi, Miglioretti e Tabacchi. Ormai affermato decora il palazzo della famiglia Baragiola di Como.
Apre successivamente uno studio in via Mirone per dedicarsi direttamente alle sue opere per una vasta clientela. Tra i suoi lavori citiamo “lo spazzacamino”, “il Mefistofele” e “la preghiera sotto il ponte” che vennero esposti a Londra. Nel 1884 si reca a Montevideo dove diviene, nel giro di un breve periodo, il protagonista della scena artistica, realizzando importanti monumenti. Al suo ritorno in Italia riprende la sua attività in quel di Como dove progetterà la statuaria per le decorazioni del “Grand Hotel plinius” realizzate in pietra artificiale. Diverse sue opere sono nel cimitero di Como ed in altri cimiteri lombardi. Le sue opere artistiche decorarono l’importante Esposizione voltiana del 1899 a Como. Nel 1904 costruisce la sua casa studio a Piamo di Bisuschio che decora con eleganti fregi di ispirazione Liberty. Vive a lavora a Viggiù sino alla sua morte. Viene sepolto nel cimitero di Bisuschio e il monumento funebre è ora visibile nel museo.
Oltre al suo monumento in marmo con un autoritratto bronzeo, nel museo dei Picasass, è esposto un ironico autoritratto collocato su un paiolo e un monumento funebre tratto dal vecchio cimitero di Viggiù rappresentante il Compianto del Cristo.