Luigi Buzzi Leone
Viggiù, 24 Novembre 1823 – Ivi, 14 Marzo 1909
Esponente più famoso della famiglia dei Buzzi Leone, Luigi si trasferisce in giovane età a Milano per frequentare l’Accademia di Brera e gli studi di Pompeo Marchesi ed Innocenzo Fraccaroli, distinguendosi per la vincita di diversi concorsi. Nel 1851 si trasferisce a Roma per 3 anni per perfezionarsi, ammirando da vicino i capolavori di classicità e stringendo nuove ed importanti amicizie. Ritornato a Milano, vi rimane per lungo tempo: lavora nella Fabbrica del Duomo, per la quale realizza Santa Monica, San Dionigi e San Vitale, quindi, aderendo alla poetica veristica, tra il 1864 ed il 1867 esegue le statue del Giorno e della Notte per il Palazzo dell’Amministrazione del Duomo in Camposanto. Verso la fine degli anni ’50 è attivo anche nel cantiere del Duomo di Como. Durante il suo soggiorno milanese il Buzzi Leone compare in diverse esposizioni con lavori a bassorilievo o busti di piccolo formato, destinati ad arredare interni domestici o a decorare tombe di famiglia; tuttavia, nonostante la modestia di questi lavori, avrà l’opportunità di esporre, a fianco di artisti di più consolidata fama, alle mostre internazionali di Londra e Parigi. A Viggiù trascorre gli anni della maturità e della vecchiaia.
A Varese lascia diverse sue opere: il monumento al Cacciatore delle Alpi in piazza Podestà, la targa commemorativa a Carlo Carcano, in bronzo, ed il busto di Garibaldi, tradotto in marmo nel 1901 per il precoce deterioramento dell’originale in pietra, oggi entrambi nel Palazzo Comunale.
A Viggiù si conservano, di sua mano: il Monumento funerario per Francesco Marinoni e quello per Luca Bossi (1869), il busto di Leopoldina Lazzaroni nobile Marinoni (1873), tutti al cimitero vecchio e il Putto a cavallo di un Delfino (1891), cortile del palazzo del Comune.
Presso il museo degli Artisti Viggiutesi dell’800 è l’artista meglio rappresentato come numero di opere: vi si conservano infatti i gessi donati dalla famiglia Gunella a trent’anni dalla scomparsa dell’artista, tra cui:
- un Angelo
- una raffigurazione dell’Industria
- la Francesca da Rimini (1862)
- i bozzetti per il Monumento alle 5 giornate di Milano
- tre gessi relativi al monumento al Cacciatore delle Alpi di Varese
- il gesso del Giorno e della Notte, progetto per l’orologio della Veneranda Fabbrica del Duomo di Milano
- diversi medaglioni e busti, sia maschili che femminili
- bassorilievi con scene mitologiche