Giosuè Argenti
Viggiù, 7 febbraio 1819 – Ivi, 29 novembre 1901
Frequenta l’Accademia di Brera, avendo come maestri Pompeo Marchesi, Abbondio Sangiorgio, Francesco Somaini e Benedetto Cacciatori per la scultura, e Luigi Sabatelli per la pittura; si perfeziona poi a Roma, dove rimane fino al 1862, realizzando le sue prime opere significative, tra cui Martire cristiana. Partecipa alle più importanti manifestazioni artistiche in Italia e all’estero.
È artista fecondo, tra i principali esponenti del romanticismo lombardo.
Alla Galleria d’Arte di Milano si conservano Episodio della distruzione di Gerusalemme (1850), Zenobia tratta dal fiume Arazze (1852), che testimoniano il suo iniziale neoclassicismo, e L’Immacolata, che segna il passaggio dal purismo al virtuosismo.
Nel 1866 realizza il monumento a Gaudenzio Ferrari a Valduggia e l’anno seguente viene nominato Cavaliere della Legione d’Onore di Francia per essere stato premiato all’Esposizione Internazionale di Parigi con la statua Il sonno dell’innocenza. Ottiene altri importanti riconoscimenti in Italia ed esegue il monumento a Cavour per Vercelli e le statue dei quattro Apostoli di sinistra per il pronao del Duomo della stessa città. Lavora per la fabbrica del Duomo di Milano, per cui realizza alcuni Santi, per la facciata del Duomo di Ivrea e per il Duomo di Cremona. Da ricordare è anche la sua attività nell’ambito della scultura funeraria: si veda in particolare la figura allegorica della Scultura per il monumento ad Andrea Boni e la statua della Protezione per l’edicola di Alberto Keller, al Cimitero Monumentale di Milano (1876). Dal 1875 al 1879 insegna scultura a Brera.